Scopri cosa significa vivere in modo consapevole
Cosa significa essere consapevoli? Il termine consapevolezza è uno dei più usati all’interno del mondo della crescita personale e della relazione d’aiuto, ma cosa significa davvero essere consapevoli e perché se ne parla tanto?
Vivere in modo consapevole la vita di tutti i giorni significa esserci: essere presente a ciò che accade al di fuori di noi e al nostro interno. Non si tratta di fare attivamente qualcosa, ma di essere coscienti nell’azione. Molto spesso la consapevolezza viene confusa con il controllo, così crediamo che essere consapevoli delle nostre azioni significhi valutarle, controllare se sono giuste, sbagliate, buone o cattive. Non è così. Essere consapevoli non ha nulla a che vedere con il controllo o la valutazione, essere consapevoli significa solamente essere presenti e coscienti rispetto a ciò che accade al di fuori e dentro di noi. Se sto lavando i piatti, sono presente all’acqua che scorre sulle mie mani, ai suoni che ci sono attorno a me, al modo con cui sto lavando i piatti e posso anche essere cosciente di come mi sento mentre sto lavando i piatti.
Tutto qui? E perché dovrebbe essere tanto trasformativo vivere con consapevolezza?
Perché vivere in modo consapevole è un processo diametralmente opposto a quello con cui viviamo le nostre vite indaffarate e ricche di impegni. Molti problemi derivano dalla mancanza di consapevolezza dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, dei nostri comportamenti e ciò di cui non siamo consapevoli non può essere trasformato.
Ogni mattino apriamo gli occhi e siamo molto spesso guidati da una serie di programmi automatici: facciamo ciò che siamo abituati a fare, pensiamo ciò che siamo abituati a pensare e, di conseguenza, viviamo ciò che ci siamo abituati a vivere. Per questo motivo ci abituiamo anche alla sofferenza ed anzi la peggioriamo, continuando a dare energia a quei meccanismi automatici che la alimentano.
Come Accademia di counseling insegniamo ai nostri counselor ad essere specchi amorevoli e competenti con i clienti che si prendono in carico: lo specchio ti dà modo di osservare ciò che fai, restituendoti spesso anche quello che non eri consapevole di fare.
Spesso i clienti arrivano credendo di sapere perché stanno male e non vedono che cosa attivamente fanno ogni giorno per poter nutrire quel malessere.
La consapevolezza è quello sguardo gentile che, coltivato nella nostra vita, ci permette di essere presenti a noi stessi e agli altri senza giudicare, valutare: solo osservando. Questa qualità di osservatore che la tradizione buddhista chiama nobile distaccato osservatore è solo apparentemente passiva, in realtà è profondamente attiva in quanto genera uno stato di presenza generativa di nuovi pensieri e nuove azioni, che non saranno più una reazione automatica a qualcosa, ma un’intuizione che nasce da un animo sereno e in pace con sé.
Il regalo più grande che come counselor e professionisti della relazione possiamo fare a noi stessi e ai nostri clienti, è quello di contribuire all’aumento della consapevolezza.